03 May 2009
Veronica e Silvio: "Scene da un Patrimonio"
Confesso che dopo aver letto vari articoli sull'ultimo lancio di agenzia di Veronica Lario, ormai specialista nel siluro mediatico modello Bin Laden, mi sono chiesta quello che si chiederebbe ogni persona sana di mente: "Se il marito le fa così schifo, se è un arrogante fedifrago frequentatore di veline, soubrette e starlette, se non possiede valori familiari, dato che diserta pure i compleanni dei suoi figli per andare ai "diciott'anni" di estranee che lo chiamano "papi", beh perché la signora di Macherio non divorzia?".
Nemmeno le femministe più incallite de sinistra come Lidia Ravera riescono ad esimersi da certe perplessità:"Ma perché non divorzia?".
La grana per farsi una serena vecchiaia ce l'ha e i figli non avranno certamente problemi di occupazione né di carriera.
La signora non si è mai vista al seguito del marito durante i viaggi politico-diplomatici. Forse Miriam Bartolini in arte (ma quale arte?) Veronica Lario, si vergogna di aver sposato un ganassa lumbard. Forse è troppo fine per un bauscia brianzolo come il Berlusca. Forse dopo che ha frequentato un maitre à penser come il filosofo Cacciari, è difficile tornare a un cavaliere del lavoro, ricco ma parvenu, che non ha tempo di leggere neanche i libri della sua Mondadori (con l'eccezione di Elogio della pazzia, di Erasmo). Chissà...
"Faccio tutto questo per i miei figli. Poi penserò a me stessa", ha dichiarato Veronica alla stampa. Ah beh sì, sì beh... Ma allora abbiamo una novella Cornelia coi Gracchi: "'Questi sono i miei gioielli". E per i suoi tre gioielli la brava Cornelia porta dignitosamente le corna, ma poi sclera. E allora manda siluri all'Ansa sulle inadempienze del marito. E ha deciso di applicare il vecchio adagio: le corna sono come i denti: fanno male quando spuntano ma poi servono per mangiare.
Tendenza Veronica: in grado di scatenare una jihad mediatica per questioni patrimoniali. Forse non sarà stata un' attrice del calibro tale da recitare Bergman in "Scene da un matrimonio". Ma a quanto pare lo è abbastanza da recitare Scene da un Patrimonio. Poi, dopo i due siluri binladeschi (il primo a Repubblica due anni fa e il secondo recente lancio ANSA), arriva finalmente il terzo, quello definitivo: il divorzio.
Certo che i media sono delle formidabili armi di distrazione di massa. C'è la 'è crisi, c' è la pandemia suina (molto probabilmente infiltrata ad hoc), ci sono terremoti e alluvioni, stiamo finendo in braghe di tela, ma di che si parla? Soprattutto della "papi-novela".
Già, perché la 18enne napoletana al cui compleanno è andato il Berlusca lo chiamava "papi"? Il giallo-rosa s' infittisce...Avremo un Padre della Patria o un Papi d'Italia? Ai posteri l'ardua sentenza...
Sì, questo divorzio s'ha da fare, eccome. Le Scene da un Patrimonio continuano...
Veronica e Silvio: "Scene da un Patrimonio"
Confesso che dopo aver letto vari articoli sull'ultimo lancio di agenzia di Veronica Lario, ormai specialista nel siluro mediatico modello Bin Laden, mi sono chiesta quello che si chiederebbe ogni persona sana di mente: "Se il marito le fa così schifo, se è un arrogante fedifrago frequentatore di veline, soubrette e starlette, se non possiede valori familiari, dato che diserta pure i compleanni dei suoi figli per andare ai "diciott'anni" di estranee che lo chiamano "papi", beh perché la signora di Macherio non divorzia?".
Nemmeno le femministe più incallite de sinistra come Lidia Ravera riescono ad esimersi da certe perplessità:"Ma perché non divorzia?".
La grana per farsi una serena vecchiaia ce l'ha e i figli non avranno certamente problemi di occupazione né di carriera.
La signora non si è mai vista al seguito del marito durante i viaggi politico-diplomatici. Forse Miriam Bartolini in arte (ma quale arte?) Veronica Lario, si vergogna di aver sposato un ganassa lumbard. Forse è troppo fine per un bauscia brianzolo come il Berlusca. Forse dopo che ha frequentato un maitre à penser come il filosofo Cacciari, è difficile tornare a un cavaliere del lavoro, ricco ma parvenu, che non ha tempo di leggere neanche i libri della sua Mondadori (con l'eccezione di Elogio della pazzia, di Erasmo). Chissà...
"Faccio tutto questo per i miei figli. Poi penserò a me stessa", ha dichiarato Veronica alla stampa. Ah beh sì, sì beh... Ma allora abbiamo una novella Cornelia coi Gracchi: "'Questi sono i miei gioielli". E per i suoi tre gioielli la brava Cornelia porta dignitosamente le corna, ma poi sclera. E allora manda siluri all'Ansa sulle inadempienze del marito. E ha deciso di applicare il vecchio adagio: le corna sono come i denti: fanno male quando spuntano ma poi servono per mangiare.
Tendenza Veronica: in grado di scatenare una jihad mediatica per questioni patrimoniali. Forse non sarà stata un' attrice del calibro tale da recitare Bergman in "Scene da un matrimonio". Ma a quanto pare lo è abbastanza da recitare Scene da un Patrimonio. Poi, dopo i due siluri binladeschi (il primo a Repubblica due anni fa e il secondo recente lancio ANSA), arriva finalmente il terzo, quello definitivo: il divorzio.
Certo che i media sono delle formidabili armi di distrazione di massa. C'è la 'è crisi, c' è la pandemia suina (molto probabilmente infiltrata ad hoc), ci sono terremoti e alluvioni, stiamo finendo in braghe di tela, ma di che si parla? Soprattutto della "papi-novela".
Già, perché la 18enne napoletana al cui compleanno è andato il Berlusca lo chiamava "papi"? Il giallo-rosa s' infittisce...Avremo un Padre della Patria o un Papi d'Italia? Ai posteri l'ardua sentenza...
Sì, questo divorzio s'ha da fare, eccome. Le Scene da un Patrimonio continuano...
dal blog di Nessie
http://sauraplesio.blogspot.com/2009/05/veronica-e-silvio-scene-da-un.html
Finchè non son giunto alla fine, mi domandavo chi fosse l'autrice. Autrice, perchè sicuramente donna. Ma lo stile inconfondibile mi suggeriva il nome di una blogger conosciuta. Strano - mi dicevo - l'abbia scritto aquaeductus: non è il suo stile; e poi, non avrebbe mai usato la parola papi, al posto di papà, se non per fare satira pungente. Comunque, alla fine della lettura ho scoperto l'arcano: l'autrice è Nessie, col suo stile inconfondibile che riconoscerei tra mille.
RispondiEliminaBenvenuta Nessie, ti aspettavamo, anche se vedo ti ci ha tirato qui Marcello, e anche se, forse, ho già visto qui qualcosaltro di tuo. O forse era di Josh?.
Nessie
RispondiEliminami ha detto, di "saccheggiare" il suo blog,qualora ci siano post che mi piacciono particolarmente.Ed io ne approfitto...
ciao
Marcello
Che amiche avete !
RispondiEliminaEra da un bel pezzo che non leggevo con tanto piacere un pezzo di critica social-psicologica.
La figura di Berlusconi è azzeccatissima, capace di rendermelo ancora più gradevole; è come dice Nessie il Berlusca e, tuttavia, un uomo di valore.
Grazie.
Grazie per il saccheggio, Marcello. Ciao a tutti!
RispondiElimina