«Cara Veronica, parli con suo marito»
Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane
Melania Rizzoli (LaPresse)Cara Veronica,
le scrivo una lettera pubblica a nome mio e di molte mie colleghe parlamentari. Tutte noi abbiamo letto le parole da lei espresse nei confronti di suo marito e tutte noi ne siamo rimaste molto colpite. Non è nostra intenzione commentare le sue iniziative mediatiche che evidentemente esprimono un disagio profondo, ma desideriamo farle conoscere il nostro, di disagio, sicuramente diverso dal suo, ma forse meno personale, poiché comprende l’universo femminile italiano.
Noi deputate del Pdl riteniamo che la sua esternazione pubblica abbia fatto tornare indietro di colpo di cinquant’anni le donne, a quando erano comandate dal maschio dominante ed erano bersaglio del maschilismo becero, a quando venivano considerate solo corpi da guardare e sesso da godere, mentre le proprie mogli erano solo madri e necessariamente casalinghe. Il nostro disagio si è concretizzato alla lettura dei giornali di queste settimane, in cui si sono sprecati i ritratti di donne aspiranti a qualunque cosa, con foto di ragazze seminude (comprese le sue), con puntuali citazioni di amanti e di peccati, abbiamo letto il velato disprezzo per le donne che comunque sfiorano il mondo 'porno' dello spettacolo, i titoli umilianti scelti (velina ingrata), ed il ritratto della donna italiana è tornato, in tre settimane, ad essere quello desolante che a fatica ci eravamo illuse di aver cancellato. L’eco delle sue parole è arrivato sulla stampa estera, dove le italiane sono state dipinte come cortigiane, tutte seno e labbra rifatte, e l’Italia, il cui Capo del Governo ha il cognome che porta lei ed i suoi figli, ritratta come un Paese di veline, tutte col book fotografico sotto il braccio, che mostra il 'lato B', nostro orgoglio nazionale!
Cara Veronica, la potenza del suo amaro messaggio, scelto sicuramente con dolore e con determinazione, ha provocato l’esplosione di una mentalità sopita e mai soppressa. Noi deputate avvistiamo in Transatlantico ammiccanti sorrisi maschili ed ascoltiamo commenti compiaciuti rivolti alla sessualità, grazie a lei invidiata, del nostro Premier. Cara Signora Berlusconi, lei ha sposato un uomo fuori dal comune, che ha sempre avuto quel carattere che lo contraddistingue e che è parte del suo fascino, come lei stessa ha riconosciuto più volte, e suo marito avrà per lei dei difetti anch’essi fuori dal comune, ma deve riconoscere che ha anche una personalità talmente travolgente da averle fatto dichiarare che difficilmente ne avrebbe fatto a meno.
Cara Veronica, ci stupisca ancora, visto che la sua voce ha una eco così vasta, faccia qualcosa di concreto a favore delle donne. Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane, quelle che tutte le mattine vanno al lavoro per portare a casa lo stipendio. Faccia tornare sui giornali le notizie del terremoto d’Abruzzo e della crisi economica mondiale. Usi la sua forza mediatica non per distruggere ma per costruire, come ha sempre fatto nella sua vita. Abbandoni la sua solitudine e lasci perdere i famelici avvocati e gli eventuali interessati consiglieri, e segua le ragioni del suo cuore perché, per dirla come Pascal: «Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce».
Cara Veronica, torni a parlare con suo marito, privatamente però, e con la vostra famiglia che cresce, perché da soli, dopo tanto amore e dopo tanta vita, è come un lutto, si soffre, si piange e si sta male, specie se i sentimenti non sono morti, ma restano ancora vivissimi.
Con affetto e stima
Melania Rizzolideputato Pdl 23 maggio 2009
Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane
Melania Rizzoli (LaPresse)Cara Veronica,
le scrivo una lettera pubblica a nome mio e di molte mie colleghe parlamentari. Tutte noi abbiamo letto le parole da lei espresse nei confronti di suo marito e tutte noi ne siamo rimaste molto colpite. Non è nostra intenzione commentare le sue iniziative mediatiche che evidentemente esprimono un disagio profondo, ma desideriamo farle conoscere il nostro, di disagio, sicuramente diverso dal suo, ma forse meno personale, poiché comprende l’universo femminile italiano.
Noi deputate del Pdl riteniamo che la sua esternazione pubblica abbia fatto tornare indietro di colpo di cinquant’anni le donne, a quando erano comandate dal maschio dominante ed erano bersaglio del maschilismo becero, a quando venivano considerate solo corpi da guardare e sesso da godere, mentre le proprie mogli erano solo madri e necessariamente casalinghe. Il nostro disagio si è concretizzato alla lettura dei giornali di queste settimane, in cui si sono sprecati i ritratti di donne aspiranti a qualunque cosa, con foto di ragazze seminude (comprese le sue), con puntuali citazioni di amanti e di peccati, abbiamo letto il velato disprezzo per le donne che comunque sfiorano il mondo 'porno' dello spettacolo, i titoli umilianti scelti (velina ingrata), ed il ritratto della donna italiana è tornato, in tre settimane, ad essere quello desolante che a fatica ci eravamo illuse di aver cancellato. L’eco delle sue parole è arrivato sulla stampa estera, dove le italiane sono state dipinte come cortigiane, tutte seno e labbra rifatte, e l’Italia, il cui Capo del Governo ha il cognome che porta lei ed i suoi figli, ritratta come un Paese di veline, tutte col book fotografico sotto il braccio, che mostra il 'lato B', nostro orgoglio nazionale!
Cara Veronica, la potenza del suo amaro messaggio, scelto sicuramente con dolore e con determinazione, ha provocato l’esplosione di una mentalità sopita e mai soppressa. Noi deputate avvistiamo in Transatlantico ammiccanti sorrisi maschili ed ascoltiamo commenti compiaciuti rivolti alla sessualità, grazie a lei invidiata, del nostro Premier. Cara Signora Berlusconi, lei ha sposato un uomo fuori dal comune, che ha sempre avuto quel carattere che lo contraddistingue e che è parte del suo fascino, come lei stessa ha riconosciuto più volte, e suo marito avrà per lei dei difetti anch’essi fuori dal comune, ma deve riconoscere che ha anche una personalità talmente travolgente da averle fatto dichiarare che difficilmente ne avrebbe fatto a meno.
Cara Veronica, ci stupisca ancora, visto che la sua voce ha una eco così vasta, faccia qualcosa di concreto a favore delle donne. Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane, quelle che tutte le mattine vanno al lavoro per portare a casa lo stipendio. Faccia tornare sui giornali le notizie del terremoto d’Abruzzo e della crisi economica mondiale. Usi la sua forza mediatica non per distruggere ma per costruire, come ha sempre fatto nella sua vita. Abbandoni la sua solitudine e lasci perdere i famelici avvocati e gli eventuali interessati consiglieri, e segua le ragioni del suo cuore perché, per dirla come Pascal: «Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce».
Cara Veronica, torni a parlare con suo marito, privatamente però, e con la vostra famiglia che cresce, perché da soli, dopo tanto amore e dopo tanta vita, è come un lutto, si soffre, si piange e si sta male, specie se i sentimenti non sono morti, ma restano ancora vivissimi.
Con affetto e stima
Melania Rizzolideputato Pdl 23 maggio 2009
Bellissima lettera, ma temo che la Signora Miriam-Veronica non sarà all'altezza di comprenderne il profondo significato.
RispondiEliminaSe la signora in questione avesse avuto un minimo di sensibilità non avrebbe parlato al marito, nonchè padre dei suoi figli, dalle pagine di un giornale, per di più scegliendo quello a lui più ostile
La Signora Rizzoli fa rilevare come la moglie Veronica abbia fatto fare un terribile passo indietro nella conquistata stima da parte delle donne, io trovo in più che abbia infangato anche la dignità dei figli avanzando il sospetto che il padre, oltre che donnaiolo, possa essere anche un turpe individuo che "frequenta minorenni".
RispondiEliminaIl tempo ha dimostrato che Veronica Lario aveva perfettamente ragione, anzi, le sue stime erano al ribasso. La lettera della Rizzoli è un concentrato di scemenze e frittate girate, giustamente ignorate dalla destinataria.
RispondiEliminaassurdo, da restare senza parole per la messe di stupidaggini che sono scritte in questa lettera, come se non fossero il costume, la cultura e le abitudini del leader a ledere davvero la dignità della donne italiane. Si vergogni piuttosto chi, pur essendo una donna, continua a lavorare con lui.
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