16 apr 2009

«Io non faccio male a nessun individuo. Voglio camminare nudo perché ho caldo. Stop!»

Ultimamente mi sono resa conto di come si sia perso ogni equilibrio sia nel giudicare i fatti, sia nell'esprimere i propri punti di vista. Non che si debba rinunciare alle proprie opinioni, ma si deve anche tener presente i destinatari delle nostre esternazioni che il più delle volte sono solo manifestazione della nostra istintività allo stato brado.

Mi astengo dal portare come esempio le vicende più inquietanti e reali, per evitare polemiche che non mi interessano; però mi pare un ottimo test il giudizio che diamo sulla vicenda immaginata al mio amico Oste.

Se troviamo certe situazioni normali e non capiamo il perchè di certe reazioni, credo che dobbiamo incominciare a preoccuparci sul nostro buon senso o senso comune.

Ecco la situazione:



E’ estate. La canicola inchioda ogni passo. Cerco disperatamente una fontanella: eccone una finalmente. Ma il refrigerio dura un istante e avvampo subito più di prima. Anche questa leggera maglietta di cotone è insopportabilmente pesante; anche questi pantaloncini; anche le scarpe da ginnastica. Basta non ce la faccio più.



Mi fermo sotto un albero e mi spoglio: via la maglietta, via le scarpe, via i pantaloni. Ma sì, via pure le mutande! Inizio a camminare svelto sul marciapiede per raggiungere il prima possibile un autobus climatizzato: ecco che arriva. Salgo. Tutti mi guardano storto, ma chissene frega! Siamo o non siamo uno stato liberale? Chi sono loro per decidere se devo vestirmi o girare nudo? Ci sono i controllori, mi puntano. Cascano male: ho l’abbonamento.



«Scenda con noi per favore» mi fa il primo.

«Perché? Ho l’abbonamento!».

«Non può salire sull’autobus così e non può nemmeno girare per strada conciato in questo modo!»

«Ma stiamo scherzando? E perché mai?»

«Non lo sa che potremmo denunciarla penalmente per atti osceni in luogo pubblico? Art 527 del codice penale»

«Ah no signori. Mica siamo in uno Stato Etico! Io non faccio male a nessuno girando nudo per la città: è una mia libera scelta»

«Lei lede il diritto di chi non vuole assistere a tali oscenità»

«Io non faccio male a nessun individuo. Voglio camminare nudo perché ho caldo. Stop!»

«Forza, si metta i vestiti oppure la condurremo in questura»

«Questa poi! Voi non potete obbligarmi a fare qualcosa che non voglio! Non potete obbligarmi a vestirmi: nessuno può imporre un trattamento ad un altro contro la propria volontà! L'ha detto pure la terza carica dello Stato al congresso del PdL! Nessuno può accanirsi contro il mio corpo accaldato,
obbligandomi ad usare gli strumenti della tecnologia moderna come i vestiti rispetto alla naturale nudità dell'uomo!»



A quanto pare non sono stato convincente. Ora ho caldo, ho una multa da pagare e una denuncia penale sulle spalle. Tutta colpa di questo Stato Etico illiberale; tutta colpa di chi vuole imporre la decenza; tutta colpa di chi antepone il bene al capriccio! Di questo passo dove andremo a finire?

3 commenti:

  1. Di questo passo dove andremo a finire?
    Medesima domanda ci poniamo noi.

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  2. C'è da chiedersi anche come mai siamo ridotti così...

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  3. Fa troppo caldo!!!tutti in giro nudi!!:-)

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