Chiesa di San Fedele - Milano
Dal cielo due anime a me vicine gioiranno per la nomina di Papa Francesco: Marcello, alias Sarcastycon e Alessandro Scurani. Il primo, noto ai lettori del blog Il Castello 1, che gli hanno dedicato il loro blog, il secondo, padre Alessandro Scurani, gesuita, è stato il responsabile degli acquisti carta negli anni '80/'90 dell'Opera San Fedele di Milano. Negli anni'70 aveva goduto di un periodo di celebrità per aver scritto un libro sulla vita di Indro Montanelli (qui i risvolti della polemica insorta tra i due). L'avevo conosciuto in occasione degli acquisti carta per la stampa del mensile Letture: rassegna di libri, cinema e spettacoli. Quando ieri sera ho visto il nuovo Papa, m'è parso quasi di vedere lui: gioioso e rassicurante nella sua luminosa spiritualità. La stessa spiritualità che ho riscontrato negli occhi di quel frate francescano di origini indiane conosciuto a Dervio (qui il racconto).
Di Marcello Sarcastycon era nota la sua avversione all'ostentazione di impreziosimenti, ricercatezze e ricchezze nelle chiese; eppure lui, ultimo erede di dinastie nobiliari, di cui una millenaria (leggi qua), avrebbe forse potuto vivere ancora di vantaggi e privilegi che un'esibizione del suo rango gli avrebbero forse assicurato. Invece, ancora in giovane età si era messo a lavorare alle dipendenze.
Di Padre Scurani ricordo la profonda spiritualità che emanavano i suoi occhi. La partecipazione alle messe da lui officiate in San Fedele, portavano calma e rassicurazioni per il futuro. E quando una volta, mentre parlavamo di Gesù, allora gli chiesi: "...ma quando vedremo il suo volto?" Con calma rassicurante mi rispose: nell'istante in cui morremo.